Antonia Casagrande 5 La nostra civiltà

Magico Natale

Natale è qui arrivato
un anno è già passato
un anno senza te
a chiedermi perché.
Caro Gesù Bambino
fallo tornare a me
è freddo il mio camino
se lui non mi è vicino.
Cade la neve stanca
arriva la tormenta
qualcuno nella notte
bussa alla mia porta.
E’ un angelo del cielo
col volto del mio amore
che con le mani bianche
accarezza il mio cuore.
Mi accontento di averlo
solo per questa notte
la magia del Natale
miracoli può fare.
Poi arriva l’aurora
ed io lo sento ancora
ma presto lui svanisce
ritorna su nel cielo
da dove a me si unisce
col cuore e col pensiero.

Fragile creatura

Lo sguardo di un uomo
mi mette paura
nel cuore un tormento
nel corpo quel segno
che non si cancella,
di una ferita
mai rimarginata.
Mi chiedi perché
non voglio più amare
mi tocchi, mi abbracci
ma le tue carezze
non giungono al cuore
mi parli d’amore
ma non ti rispondo
nessuna parola
arriva al profondo.
Mi ha troppo turbato
quel misero infame
la mia giovinezza
sull’erba ha rubato.
Ti prego rimani
ancora al mio fianco
che forse il tuo fuoco
tornerà a riscaldare
la mia pelle spenta
e uscire potrò
di nuovo all’aperto
senza più timore
di morire dentro.

Amico cane

Te lo ripeto
non sono un oggetto
non puoi accarezzarmi
soltanto se hai voglia
e poi scaricarmi
fuori dalla soglia.
Mi mandi all’addiaccio
poi mi prendi in braccio.
Non riesci a capire
che anch’io
tengo un cuore
che scoppia d’amore.
Non mi abbandonare
sulla via del mare
non farmi finire
i miei giorni in canile.
Sono stato tuo amico
con te ho condiviso
il pianto e il sorriso
su restami accanto
ti chiedo soltanto
un pasto e un abbraccio
e in cambio ti dono
tutto ciò che sono.

Unica vita mia

Con te mi diverto
non parlo d’amore
non c’è sentimento.
Mi piace avvertire
la tua vicinanza
ma del tuo tremore
ne faccio anche senza.
Asciugo le lacrime
che spargi per me
mi accorgo che soffri
ma quello che provi
non penetra dentro
questa mia corazza,
mi piace danzare
in mezzo alla piazza,
cantare, ballare,
farmi corteggiare.
Ma il tempo è tiranno
e già si avvicina
il mio compleanno.
E volano i giorni
ma tu non ritorni
sei andato a cercare
altrove l’amore.
E questa mia vita
sfugge fra le dita
di quel che è passato
nulla mi rimane
son vuote le mani.
Solo ora rifletto
su ciò che ho perduto
la vita è una sola
l’amore snobbato
ora brucia in gola.

Stella cadente

Lo sguardo al cielo
in alto mare
stella cadente
fammi sognare
portami là
dov’è l’amore
dove la notte
si arrende al sole.
Stella che fuggi
fatti inseguire
voglio arrivare
fino alla fine
del tuo viaggio
fammi afferrare
l’ultimo raggio
della tua luce
fammi annegare
nella tua pace.

Musica e vita

Suona chitarra
suona più forte
fino a sfidare
l’amara sorte.
Giunge lontano
l’eco di un piano
sotto le dita
inno alla vita.
Lento il rintocco
di una campana
scandisce il tempo
che ci allontana.
Eterno amore
il sentimento
che a te mi lega
non si è mai spento.
Rinasce dentro
e si alimenta
con la scintilla
della tua assenza
mentre sublime
musica danza
ad alleviare
la lontananza.

Lontana passione

Lontana passione
vissuta e violenta
sotto la cenere
sei quasi spenta.
Arde la brace
ma bocca tace,
scema l’amore
che trafisse
il mio cuore.
Non è guarita
la mia ferita
ma non mi arrendo
nulla pretendo
solo vederti
per pochi istanti.
Ora che ardore
sembra assopito
resta il tepore
di uno sguardo amico
ma non mi pento
di aver amato
di aver sofferto
di aver tentato.
Puoi anche vivere
senza tremare
ma quando viene
l’ora di andare
ti volti indietro
a ricordare
e non c’è amore
nel tuo passato,
quel che hai perduto
non ti è ridato.

Una stretta di mano

Brividi e stelle

stanotte in città

sulla mia pelle

infelicità.

Sono stato ingannato

dal mio amico fidato

mi sento distrutto,

tradito di brutto.

Ma tu col tuo sguardo

sai farmi volare

e nulla del mondo

mi può più far male.

Una stretta di mano

furtiva

mi trascina lontano

da riva

e mi porta

in mare aperto

dove l’acqua

ha sconfitto il deserto,

mi guarisce

dalla malattia

fino a farmi

scoppiar d’allegria.



Quattro colori

Un prato verde

un fiore giallo

un cuore rosso

un mare blu,

morir non posso

se ci sei tu.

Sguardo innocente

labbra corallo

mi torni in mente

sempre di più.

Giallo è il color

della mia gelosia

blu è la collera

se non sei mia.

Rossa la guancia

da innamorata

verde la speme,

mia adorata.



Caro papà

 

Mio caro padre

non l'ho mai detto

ti leggo in volto

tutto il tuo affetto.

Mi guardi dentro

se ti assomiglio

chiami il mio nome

con un bisbiglio

mentre nel letto

io mi addormento

con la certezza

di averti accanto.

Mi leggi storie

racconti glorie

chiudi la scena

quando dal palco

ritorno stanco.

Conti i minuti

che ci separano

dal mio rientro

piangi se tardo

ma non ti sento.

 

La quiete

Silenzio di tomba
lontano esplode una bomba
la pace qui regna sovrana
eppure laggiù ancor si spara.
In questa quiete sublime
la mente mia si rilassa
il cuore ritorna a cantare
e la fantasia si riesprime.
Mi sento in simbiosi con Dio
si accende l'animo mio.
Qui nulla mi può tormentare
il mondo con tutto il suo male
non mi può più angustiare.
La calma che si assapora
ritempra il fisico mio
ma sotto di me c'è la guerra
sta lì a governare la terra.

Ricordo

Ricordo i tuoi occhi

frecce incandescenti

le mani minute

ondeggiare fra i venti

la bocca sottile

pronta a parlare

per ingannare.

Resta un mistero

veder riapparire

il tuo volto severo.

Poi d’improvviso

riecco il presente

il vero che conta

che ha un prezzo

che vive ogni istante

s’addormenta, rinasce

e poi si racconta.

E il resto è passato

e non può scalfire

l’amore che è nato

e che si ravviva

legandoci insieme

con forza istintiva.

 

 

Caro, vecchio Babbo Natale

Vieni dal Polo

dietro la renna

per ogni piccolo

porti una strenna.

E’ già Natale

come ogni anno

ma sei più vecchio

la barba è candida

e tu ti guardi

dentro lo specchio.

La neve cade

sul volto stanco

scava una ruga

sulla tua guancia

tinta di bianco.

Le forze cedono

ma non demordi

son troppi i bimbi

da accontentare,

in trepida attesa

stanno a sognare.

Dormite piccoli

è la vigilia

nella metropoli

Babbo Natale

non vi dimentica

e sotto l’albero

vi lascia il dono

che avete chiesto

col cuore in mano.